Atlanta dopo la corsa - ChristArt

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Atlanta dopo la corsa

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Atlanta dopo la corsa


Atlanta è una figura della  mitologia greca, figlia di  Iasio dell’Arcadia e di Climene.
Il padre desiderava un maschio e, com'era costume in questi casi, la abbandonò sul monte  Pelio.  Artemide inviò un' orsa, che se ne prese cura allattandola e allevandola. Qualche tempo dopo fu trovata da un gruppo di cacciatori che la crebbero.
La propensione per la  caccia si manifestò presto quando affrontò e uccise con l' arco i  centauri Ileo e  Reco che avevano tentato di possederla. In seguito chiese di far parte degli  Argonauti ma  lt Giasone, che temeva la presenza di una donna sulla nave  Argo, rifiutò. Altra prova di destrezza nella caccia la diede partecipando alla battuta per la cattura del cinghiale Calidonio che riuscì a ferire per prima.  Meleagro, in segno di onore, le fece dono della pelle della preda.
L'eco dell'impresa la rese famosa tanto che il padre infine la riconobbe. Le insistenze del padre affinché si sposasse incontrarono la sua contrarietà: infatti un  oracolo le aveva predetto che una volta sposata avrebbe perduto le sue abilità.
Atalanta, per accontentare il padre, sicura dei propri mezzi, promise di sposarsi solo con chi l'avesse battuta in una gara di corsa. La posta era altissima: ciascun pretendente che non ne fosse uscito vincitore, sarebbe stato ucciso.
Nessuno riuscì a batterla finché non arrivò Melanione (o Ippomene) che, profondamente innamorato, volle cimentarsi nella rischiosissima impresa chiedendo aiuto ad  Afrodite. La dea diede allora a Melanione tre mele d'oro tratte dal  Giardino delle Esperidi ed egli, seguendone il consiglio, lasciò che cadessero una a una durante la corsa. Atalanta ne risultò irresistibilmente attratta e si fermò ogni volta a raccoglierle perdendo così terreno prezioso e, infine, la gara stessa.


Cit. http://it.wikipedia.org/wiki/Atalanta_(mitologia)

L’opera:

Atlanta era descritta come provocante ma fermamente virtuosa oltre che cacciatrice infaticabile.
Qui Atlanta è raffigurata dopo la corsa, nella serenità di chi accetta l’ineluttabilità del fato, stirando i muscoli dalla fatica e lasciandosi alle spalle le imprese passate per vivere un futuro d’amore.

L’opera Misura: 14x19 cm, h 38,5 cm (circa)


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