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Bucefalo: Ultimo atto

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Bucefalo: Ultimo atto


Bucefalo era il cavallo di Alessandro Magno (significherebbe quindi "testa di bue".)
Bucefalo era della migliore razza tessalica e secondo alcuni la testa di bue di Bucefalo era
un'allusione alla sua imponente stazza (molto più grande degli altri cavalli dell'epoca) e
alla sua somiglianza con tale animale: fronte larga, narici distanti, profilo leggermente
concavo (caratteristico dei cavalli di razza orientale, in particolar modo della razza della

Tessaglia).

LA LEGGENDA:
Nel 342 a.C., Filippo il Macedone acquistò da Filonico di Tessaglia il cavallo Bucefalo
all'impressionante somma di 13 talenti. Ben presto si rese conto delle difficoltà di domare
il cavallo e pensò di restituirlo al precedente proprietario, tanto questi era recalcitrante
alla monta e turbolento.
Il giovane Alessandro, osservando il comportamento del cavallo, si propose di montarlo e,
nella sorpresa generale, vi riuscì. Pare infatti, sempre secondo il romanzo di Alexandre de
Paris, che Alessandro Magno osò sfidare la sorte, cercando di domare la belva. Non appena
Bucefalo vide il suo signore, si inginocchiò al suo cospetto e si lasciò accarezzare con
dolcezza. Inoltre Alessandro notò che Bucefalo aveva paura dei movimenti della propria ombra
e quindi, una volta in groppa, lo rivolse col muso verso il sole prima di lanciarlo al
galoppo.
Da allora, Bucefalo non si lasciò montare da nessun altro e Alessandro non ebbe un altro
destriero. Il cavallo accompagnò per quasi un ventennio il suo padrone nelle battaglie, alla
conquista del mondo conosciuto.
Il sodalizio tra Bucefalo e Alessandro non fu spezzato che dalla morte: durante la battaglia
dell'Idaspe che contrappose i Macedoni di Alessandro all'armata di Poro, re indiano della
regione del Punjab, nell'anno 326, Bucefalo riportò ferite mortali. Malgrado ciò, non
permise al suo padrone di montare un altro cavallo e, facendo appello alle ultime sue forze,
lo portò alla vittoria.
Alla sera, coperto di sudore e di sangue, Bucefalo si stese al suolo e morì per le ferite
ricevute all'età di vent'anni.
Fu sepolto con gli onori militari e sul luogo della sua sepoltura, fu fondata la città
Bucefala.
La leggenda narra che vi fosse un rapporto di speciale affinità tra Alessandro e Bucefalo; a
quanto pare i due erano nati lo stesso giorno, a distanza di dieci anni l'uno dall'altro.
Alexandre de Paris vede infatti in Bucefalo uno specchio di Alessandro Magno, un suo
doppione metaforico.
Cit. http://it.wikipedia.org/wiki/Bucefalo

L'artista lo raffigura trafitto da una lancia nemica negli ultimi atti della sua vita.


L’opera Misura: 24x36 cm, h 46 cm (circa)


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